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Durante l’attività sportiva quasi professionale, dove non si ha un reddito o degli sponsor, ma si cerca la stessa performance che ad alti livelli, visto che il tempo a disposizione non è tanto, a volte c’è proprio bisogno di uno stimolo in più. E perché non provare con uno stimolo naturale? Anzi con uno stimolo che è proprio il corpo a chiederci, ma che spesso noi, poco disposti ad ascoltarlo, non siamo in grado di capirlo.
Spesso sono proprio le nostre emozioni e i nostri pensieri a compromettere la nostra performance, per questo esistono gli psicologi sportivi.
Ma in che maniera invece la kinesiologia e la natura ci possono aiutare?
Il test kinesiologico sul nostro corpo ci da risposte chiare sulle cose che ci stressano, spesso lo sappiamo, ma non sappiamo come risolvere la situazione e migliorare la performance. Con il test abbiamo risposte! Risposte chiare e personalizzate!
Ma perché se consciamente siamo motivati alla performance, inconsciamente probabilmente c’è qualcosa che ci boicotta? Quel qualcosa non siamo altro che noi stessi. Ma come capire qual è la parte di noi che ci rema contro? Come identificare nel dettaglio il dafarsi?
La kinesiologia trova tutti gli stress subiti dal corpo, quindi lei ci può dare una soluzione.
Abbiamo sperimentato con un atleta che vuole raggiungere un obiettivo sportivo per lui molto importante a livello personale, quindi che porta una carica emotiva forte. Siamo andati ad indagare con il test, quali sono gli stress e le disarmonie che non ci stanno permettendo il raggiungimento dell’obiettivo.
Cosa ne è uscito?
Ogni persona è diversa, ogni esperienza personale non è confrontabile a quella di nessuno, ognuno è unico e speciale e proprio per questo alcune soluzioni sono valide per uno, ma non per un altro.
Il test. Durante il test si espone come prima cosa l’argomento, il problema che l’atleta vuole risolvere. Poi per step si indagano i muscoli indicatori del corpo, cioè i muscoli che sono relazionati ai tredici meridiani principali. Ogni punto di stress va segnato e cercata una soluzione, dopo aver riequilibrato tutti i muscoli e i punti.
In questo caso sono usciti punti neuroemozionali e neurovascolari, e così li abbiamo riequilibrati; siamo passati poi a vedere se c’erano altre cose più profonde che influenzavano l’atleta, alterando la performance.
E’ uscita fuori un’emozione da risolvere, relativa alla relazione paterna, l’emozione è associata all’elemento fuoco e al meridiano dell’intestino tenue. L’atleta infatti soffre spesso di squilibri intestinali. Abbiamo cercato una soluzione anche per questo, sempre attraverso il test, e alla fine della sessione abbiamo trovato la percentuale di carica negativa e positiva, confrontandola con quella riscontrata all’inizio del test, quando ancora era tutto da scoprire e da risolvere. All’inizio del test la carica positiva era del 25% alla fine del test del 90%.
Inoltre abbiamo indagato se l’atleta doveva portarsi “dei compiti a casa” per risolvere del tutto questo suo problema e per rielaborare quest’emozione. A giorni riproveremo il test e chiederemo all’atleta se è cambiato qualcosa. E come si sente riguardo a quell’argomento.
Rimanete con noi se vi interessa l’argomento. E contattateci per maggiori dettagli.
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