Le relazioni di coppia: luce e ombra

Tutti noi nella vita ci troviamo ad affrontare situazioni difficili e spesso queste situazioni si ripetono, per i cicli della vita o perché, proprio la vita, vuole farci imparare qualcosa di diverso e profondo, proprio lì dove ci stiamo scontrando.

La vita è quella maestra dolce e dura che nel bastonarci sembra poi regalarci il meglio, il regalo insperato.

Voglio prendere in considerazione le relazioni di coppia, quello per cui la vita mi ha messo a prova più e più volte.

Nelle relazioni di coppia abbiamo il confronto diretto, senza mezzi termini, è come mettersi davanti a uno specchio con gli occhi aperti, a osservarsi nel dettaglio. È infatti solo così che siamo obbligati a vedere e, chissà, a osservare e riconoscere noi stessi nell’altro; il nostro lato oscuro che spesso siamo abituati a nasconderci come se la perfezione e la bontà fossero qualcosa di completo e realmente vero nell’essere umano. Siamo esseri duali, non nascondiamoci, nella nostra dualità sta la “perfezione”.

Nessuno è perfetto e accogliere le imperfezioni dell’altro è una maniera per accogliere noi stessi nella nostra completezza: che lavoro duro!

Le relazioni di coppia ci invitano appunto a essere amabili e tolleranti con qualcosa che in alcuni momenti ci può dare molto fastidio e in altri può essere in estrema armonia e sincronicità con noi stessi.

La relazione di coppia ci insegna a capire che il diverso non è sbagliato, è solo differente, un’altra testa, un altro cuore, un altro modo di pensare, un altro mondo.

Quanto più siamo in grado di accogliere la nostra peculiarità (questo è ciò che ci mostra la coppia) più siamo in grado di essere noi stessi, veramente. Quanto più siamo noi stessi e più sarà facile essere centrati e brillare. Quanto più brilliamo, più siamo magneti per gli altri.

Quanto più siamo noi stessi, più ci avviciniamo al cammino dell’amore proprio, non c’è cammino di amor proprio senza seguire se stessi e rispettare i propri desideri più profondi.

Non c’è cammino di amor proprio senza rispetto.

Il rispetto nella coppia.

Rispettare significa assecondare le proprie necessità, rispettare significa accompagnare e prendere per mano il nostro bambino interiore che, continuamente, ha tanto bisogno di essere ascoltato. Rispettare significa accettare l’altro così com’è, senza bisogno di cambiarlo.

Nella coppia si cerca comprensione, accoglienza, ascolto, protezione, compagnia.

Nella coppia cerchiamo quello che non siamo in grado di darci da soli.

Spesso cerchiamo un compagno/a proprio perché da soli ci sembra impossibile stare e siamo in grado di sorprenderci, una e 1000 volte, che l’altra persona proprio non funziona, perché non sta compiendo con quello che gli/le chiediamo, con le nostre aspettative.

Sembra impossibile incontrare quello che cerchiamo. Ma ti sei mai chiesto se per caso il problema da risolvere sia in te stesso? Ti sei chiesto se la tua maniera di scegliere il tuo compagno/a sia forse superficiale? E soprattutto, su cosa si basa la tua scelta?

Credo sia importante nello scegliere un compagno/a valutare, la connessione energetica, ascoltare il cuore, conoscere di più la persona, la compatibilità d’intenzioni e di momenti di vita. Sarebbe anche importante sapere se la persona che ci interessa è libera a livello emozionale, se ha risolto la sua relazione anteriore e ha dato uno spazio e un tempo a ciò che fu. È sempre importante a ogni esperienza dare un significato e comprendere l’insegnamento che ci ha voluto portare per collocarlo nel nostro bagaglio culturale esperienziale.

Questi sarebbero dei buoni presupposti per poter iniziare una relazione coi fiocchi, purtroppo non siamo abituati a capirci e a capire il cuore e le emozioni, siamo poco intelligenti a livello emozionale e non siamo in grado di comprendere né le parole, né la gestualità dell’altro e così ci dipingiamo spesso un film, iniziamo a crederci e ci auto-convinciamo che tutto sia perfetto, evitiamo di essere sinceri con noi stessi e fantastichiamo sull’altro.

Insomma ci dimentichiamo di centrarci in noi stessi, ci perdiamo. E così poco a poco la storia si ripete, perdiamo il nostro centro e così perdendo, tutto inizia a complicarsi, a meno che non ci costringiamo ad accettare condizioni e situazioni che proprio ci fanno male e così la storia si ripete, illudendoci una e un’altra volta che tutto si risolverà.

Quanto più ci allontaniamo da noi stessi tanto più perdiamo il nostro centro in funzione di qualcosa che così non è destinato a durare, se non a discapito della nostra salute.

Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso. Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947

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